E spesso cado giù
Per poi rialzarmi.
Sembra una cosa meccanica,
una roba sistematica.
Però, ogni caduta è diversa,
ogni amara sconfitta
ha un gusto diverso,
e non trovi a risposta su in soffitta.
La strada non è dritta,
è un po’ come la minchia,
un po’ come la vita:
una casa sfitta.
Cercando di riempire vuoti con l’amore,
che quando non viene ricambiato,
ti ritrovi solo, con il dolore.
Ed io ancora a ‘sta vita,
voglio cambiare colore.
E voglio essere il mio salvatore.
Rialzandomi dal suolo,
perché sennò sono fottuto,
per essere un uomo,
che non si è mai arreso, in modo assoluto.
Ed è sempre come stare sul ring,
in modo perenne,
a lottare per tutto quello che vuoi,
tengo in mano ‘ste penne.
Per chi ci tiene,
per chi ci tenne.
È come una slitta con le renne,
non ti puoi fermare,
nonostante i dolori da trentenne.
Non mi resta che spingere forte,
o resto schiacciato da queste pareti.
Sembra che io conosca la morte,
sentendomi come non fossi più nulla, più volte.
Nonostante tutte le lacrime
E il sudore sulla fronte.
Un commento